Le paure sono episodi frequenti e comuni nella vita del bambino che accompagnano la sua crescita inscrivendosi nel suo normale sviluppo psichico.
Le paure cambiano in base all’età.
Nell’infanzia ci si trova di fronte a paure quali mostri, fantasmi, ladri, animali, con la crescita invece divengono sempre più complesse ed articolate, interessando più da vicino la sfera sociale e relazionale come ad esempio, la paura di apparire inadeguati e non essere accettati.
I bambini rispetto alle loro paure possono avere atteggiamenti differenti: possono parlarne in modo esplicito, lamentarsi frequentemente e intensamente oppure cercare di mascherarle perché se ne vergognano.
Quando una paura persiste e quando interferisce con le attività quotidiane, si parla di FOBIA, intesa come paura ingiustificata di un oggetto o di una situazione, il contatto con il quale determina una intensa reazione di angoscia.
La fobia ostacola la vita quotidiana ed è all’origine di reazioni eccessive e inadeguate, finalizzate ad evitare ogni contatto con l’oggetto o l’evento che crea ansia.
E’ possibile distinguere due grandi categorie di fobie:
- FOBIE SPECIFICHE, ovvero quelle scatenate da oggetti, animali o situazioni circoscritte e ben identificabili. Come negli adulti, si tratta di paure molto intense di oggetti specifici (animali; elementi dell’ambiente naturale come temporali, altezze, acqua; sangue o ferite) o situazioni specifiche (come il buio, i luoghi chiusi, i trasporti pubblici, ladri)
- FOBIA SOCIALE provocata dall’esposizione a certi tipi di situazioni o di prestazioni sociali, che spesso determinano condotte di evitamento: ne sono un esempio rifiutarsi di parlare in classe, di leggere davanti agli altri, avere gravi difficoltà a partecipare ad attività sociali come feste, giochi, sport. Caratteristica tipica di questo disturbo è una forte ansia che precede le situazioni che fa paura e che prende il nome di ansia anticipatoria. Così, già prima di affrontare una situazione sociale (per esempio andare ad una festa o andare ad una recita o a fare allenamento), il bambino comincia a preoccuparsi per tale evento o a manifestare sintomi psicosomatici come ad esempio mal di pancia o mal di testa.
La fobia, di qualsiasi tipo, è solo l'espressione sintomatica di un disagio psicologico inconscio che va necessariamente chiarito, svelato e quindi affrontato. La fobia può anche essere associata ad un cattivo apprendimento e soprattutto sproporzionata generalizzazione della esperienza.
L'intervento psicoterapeutico va mirato alle dinamiche psicologiche esistenti in famiglia, nella scuola e nel contesto in cui il bambino vive, per aiutarlo ad approcciare e risolvere le sue difficoltà.