Lutto, perdita e separazione

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I bambini non sempre sono in grado di realizzare quanto stia accadendo loro, né tantomeno di riconoscere le conseguenze di un evento traumatico su di loro.

Alcune esperienze negative possono andare ad intaccare in età evolutiva lo sviluppo psicologico ed emotivo o la costruzione dell’immagine e della stima di sé.

Le conseguenze di questi traumi a volte sono esteriormente osservabili, altre volte rimangono segretamente inconfessate fino all’età adulta o per tutta la vita. Per il bambino, la parola “trauma emotivo” significa doversi confrontare con una esperienza dalla quale ne è uscito in qualche modo con vissuti di sopraffazione, giudizio, paura, pericolo, tristezza, rabbia o colpa.

Qualcosa in un certo momento della vita, non è andata come avrebbe dovuto, rispetto a quanto sarebbe stato necessario per un’esperienza e un apprendimento definibili come positivi. Questo può accadere ad esempio nel caso di una pesante umiliazione subita di fronte ai compagni di scuola, per la morte di una persona importante per il bambino, per situazioni quotidiane negative ripetute nel tempo, o per separazioni importanti come quella tra i genitori o un trasloco. Una situazione traumatica per i bambini, attualmente abbastanza frequente è l’essere testimoni, l’essere coinvolti o assistere a incidenti stradali o violenze/aggressioni verso compagni.

Le conseguenze di un trauma non adeguatamente elaborato possono evidenziarsi attraverso problemi comportamentali o relazionali, oppure col manifestarsi di problematiche dello sviluppo rispetto alle consuete “tabelle di marcia”. Molto comuni sono la comparsa e lo sviluppo di sintomatologie fisiche protratte nel tempo che non riescono ad essere spiegate attraverso il ricorso all’indagine medica, o le regressioni a stadi precedenti di sviluppo, come tornare a fare pipì a letto quando da mesi o anni non accadeva più.

Vedere un bambino che soffre è disarmante. L’istinto è quello di proteggerlo, fare da scudo quando la vita minaccia di ferirli. Potendo scegliere, la maggioranza degli adulti si accollerebbe ogni dolore dei bambini, fisico o emotivo che sia. L’istinto non inganna. I bambini sono maggiormente vulnerabili alle esperienze dolorose e hanno un bisogno “vitale” di adulti di riferimento che siano in grado di proteggerli e accompagnarli verso la guarigione delle ferite che, inevitabilmente incontreranno durante l’infanzia.

Avvalersi di uno psicologo esperto dell’età evolutiva specializzato in psicoterapia può aiutare il bambino a ripercorrere ed elaborare costruttivamente l’evento traumatico.

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